storie di animali a lieto fine

10 storie di animali a lieto fine nell’ultimo libro di Michela Brambilla

Mentre tornavo a casa, in metro, sabato scorso, dopo l’evento per la presentazione del libro Dalla parte degli animali di Michela Vittoria Brambilla, ho preso in mano il libro per leggere la dedica che la parlamentare mi ha scritto: “A Daniela, grazie per essere dalla parte degli animali”. È che l’onorevole Brambilla non mi conosce! Con me sfonda una porta più che aperta. Io, che per Fragolino, oramai scomparso, ho lasciato un compagno e messo fine a una convivenza! Alla richiesta: o me, o Fragolino, ho sempre scelto la mia palla di pelo tricolore dagli occhioni verdissimi. Ultimamente poi ho preso molto a cuore anche le apine italiane e il loro buonissimo miele di qualità e italiano al 100%. Dalla parte degli animali  (sotto trovi il link per l’acquisto) è un libro per veri amanti degli animali, che raccoglie 10 storie di animali a lieto fine (ma tanto due lacrime te le fai lo stesso) e che può essere un bellissimo regalo di Natale.

Stampa e pubblico umano e a quattro zampe!

La sala degli eventi, al terzo piano del Mondadori Megastore in piazza Duomo a Milano, sabato scorso 2 dicembre, era colma di gente, tra stampa e pubblico umano e a quattro zampe, che ogni tanto interveniva con qualche bau come approvazione delle bellissime parole dell’autrice. A moderare l’evento per la presentazione in anteprima dell’ultimo libro dell’ex Ministro al turismo del IV Governo Berlusconi, Dalla parte degli animali (Mondadori, 17,50 €, dal 5 dicembre in libreria oppure su Il Libraccio, a 14,88 €),  Claudio Brachino, direttore di Videonews. Che ha dedicato a Beatrice, la sua Shih tzu, una lettera d’amore. Anche io ho reso pubblica su La Stampa la mia storia d’amore con Fragolino, che è stato più di un gatto. Un termometro sentimentale e un grande compagno di viaggio, in tutti i sensi, anche fisico dato che l’ho portato con me dall’altra parte del  mondo, affrontando un viaggio aereo di 12 ore, rigorosamente in cabina vicino a me (per approfondire: Come fare a portare un gatto in aereo).

storie di animali a lieto fine

L’onorevole Michela Brambilla con il giornalista Claudio Brachino

Un libro che raccoglie 10 storie di animali a lieto fine

Dalla parte degli animali, il secondo libro dell’autrice, dopo Manifesto animalista, sempre Mondadori, riporta sulla carta alcune storie affrontate nell’omonimo programma televisivo in onda sulle reti Mediaset. “Ci sono tanti animali, non solo cani e gatti,  che vivono in rifugi e sono alla ricerca di una casa. Ognuno di loro ha una storia speciale che merita d’essere raccontata” scrive Brambilla, da anni in prima linea nella lotta per il riconoscimento dei diritti degli animali. In particolare, nel libro vengono riprese dieci storie speciali che meritano di non essere dimenticate. Storie tristi, storie commoventi di animali (io mentre leggevo la storia di Ozzy e i suoi fratelli mi sono messa a piangere), storie di cani salvati, storie di maltrattamenti, ma per fortuna tutte storie di animali a lieto fine grazie a umani generosi e dal cuore grande. Ma sono speciali anche le storie dei volontari che si occupano degli animali e delle famiglie che danno a queste meravigliose creature pappa e un posto al caldo.

Ogni racconto riflette su un tema preciso

A ogni storia raccontata nel libro segue una breve riflessione su maltrattamenti, randagismo, abbandono, fino alla crudeltà degli allevamenti intensivi e all’opportunità di promuovere una cultura veg. “Siamo liberali – afferma Brambilla, mentre sottolinea il fatto di avere scarpe di plastica e non di pelle e ricordando che grazie a lei è stato chiuso Green Hill e permesso anche agli animali di viaggiare sui nostri treni -. Ognuno fa la scelta etica ma con la forza delle nostre ragioni riusciremo a convincere a non mangiare gli animali, perché se li ami non li mangi”. Nel libro leggo anche un accenno a Lenny, meraviglioso setter abbandonato da un proprietario senza cuore perché “inabile alla caccia”. Mi ricorda la “mia” Phoebe, una mia dog cliente, di cui avevo già parlato nel mio post Phoebe, la Setter Inglese che ripara il wifi, che è stata abbandonata, legata a un albero, da un cacciatore perché aveva paura degli spari e quindi non idonea alla caccia.

storie di animali a lieto fine

Phoebe sul divano questa estate

Esseri senzienti che fanno parte della famiglia

Nel libro gli amici a quattro zampe pensano, parlano, piangono e ridono, proprio come gli umani. Tutte queste storie di animali a lieto fine hanno la forma di un dialogo tra gli animali e il loro nuovo compagno a due zampe a dimostrazione che il profondo rapporto che li lega permette di superare la barriera tra le specie. “Si è realizzato un grande sogno. Gli italiani comprendono che c’è un filo che lega tutti gli esseri viventi e che per questo gli amici a quattro zampe, esseri senzienti, diventano parte della famiglia. I cani poi vanno adottati. Bisogna andare in un canile e prendere proprio quel cane che sta in un angolino con la testa china. Un animale è una persona non umana. Come diceva Totò, i cani sono un po’ angeli un po’ bambini” ha precisato Brambilla, anche presidente e fondatrice della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente e della coscienza degli animali e da pochi mesi anche alla guida del Movimento animalista.

Questione di cultura e civiltà

“Ci vuole un salto culturale per affermare i diritti degli animali, un salto che porterà l’Italia a essere veramente un grande Paese civile. La civiltà di un popolo si misura da come tratta gli animali. La politica mi serve per difendere gli animali. Dedicarsi agli animali non vuol dire sottrarre interesse o impegno ad altro – aggiunge Brambilla -. Chi è solidale con la più piccola creatura indifesa che condivide con noi la vita su questo pianeta, non potrà non avere la stessa disposizione anche nei confronti delle persone che vivono difficoltà e sofferenze. Chi è crudele con gli animali lo è anche con gli esseri umani. E riferito a Papa Francesco: sicuramente chi ama gli animali si occupa anche del vicino di casa”.

Pene più severe per chi maltratta gli animali

“È un grave errore pensare all’animale come a un oggetto, passivo, indifferente, estraneo al mondo delle emozioni. In quanto esseri senzienti, i nostri piccoli amici sperimentano, proprio come noi, sentimenti quali amore e gioia, ma anche rabbia, delusione, senso di solitudine, tristezza, disperazione” è uno dei passi più importanti del libro. “Ci vuole un riconoscimento giuridico. Gli animali non sono oggetto ma soggetto di diritto. Perché l’amore che ci danno ci rende ancora più umani. Bisogna inasprire le pene a chi maltratta gli animali.  Gli adolescenti che seviziano gli animali sono piccoli delinquenti e come tali vanno trattati, sennò ci troviamo ad aver a che fare con il bullismo”.

E tu, da che parte stai? Dimmelo nei commenti.

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