Un viaggio in Repubblica Dominicana con soggiorno al Viva Wyndham di Bayahibe più ecotour al nord dell’isola, per scoprire luoghi incontaminati, romantiche cascate e la piantagione di Aloe Vera.
Molti mi scrivono che vogliono trasferirsi a Santo Domingo e mi chiedono che lavoro possono fare (per approfondire Che lavoro si può fare a Santo Domingo). Rispondo quasi sempre che non solo l’Italia è in una fase di cambiamento, ma tutto il mondo. Ora si lavora prevalentemente con e su internet. Anche se ti trovi su sabbia corallina in mezzo alle palme e sotto il sole. Dall’e-commerce, ai siti di viaggi, ai blog, a varie piattaforme per creare business. Sinceramente mi chiedo perché uno dovrebbe aprire una attività ai Caraibi e pagare fino a 1.500 dollari di affitto, nei luoghi turistici. Non si fa nemmeno più in Italia. Anche ai Caraibi l’on line va alla grande. Oppure si investe nel mattone e si lavora con esso, quindi ecco 3 case in vendita a Bayahibe Nueva.
L’altro giorno ero alla formazione di Forever Living tenuta da Salvatore Solarino al quale rubo questa frase: “Noi italiani pensiamo che la vita sia un parcheggio con un posto solo, e quindi sgomitiamo ininterrottamente per accaparrarci questo posto, quando è si un parcheggio ma con posto per tutti”. A Santo Domingo dove ho vissuto per un anno intero dai dominicani ho imparato questo: la collaborazione. Là tutti collaborano, si aiutano tra di loro, ma non fanno nulla gratis. Se un dominicano, per esempio, porta il gruppo di turisti cui ha fatto un’escursione in un ristorante, riceverà la cosiddetta propina, cioè la commissione, da parte del ristoratore. Logico, matematico: il dominicano guadagna e il ristoratore pure. Come dico sempre una mano lava l’altra e tutte e due lavano la faccia. Ti faccio un esempio concreto. Sai quante volte ho mandato clienti a parrucchiere, estetiste, negozianti vari? E in cambio non ho avuto nemmeno un cioccolatino. Logico, matematico che clienti non ne ho più mandati a nessuno e abbiamo perso in due. I dominicani sono grandi mercenari, trafficoni, ma tant’è che lavorano tutti, perché appunto guadagno io guadagni tu. Dalla crisi si esce con la collaborazione, non sgomitando.
L’altra sera una mia cara amica veterinaria mi ha chiesto dove doveva informarsi per sapere se la sua laurea in veterinaria, conseguita in Itala, è riconosciuta all’estero, in particolare in Egitto. Vorrebbe cambiare vita, vivere sotto il sole tutto l’anno, ovvero trasferirsi sul mar Rosso, in Egitto, e continuare a fare la veterinaria pagando meno tasse. I titoli universitari italiani sono in genere riconosciuti solo in patria. All’estero valgono poco se non nulla, ovvero vanno integrati ancora con altri esami. Poi ci sono paesi come Santo Domingo dove puoi insegnare italiano a scuola senza avere la laurea, ma questo è un altro discorso… Se hai desiderio prima o poi di trasferirti e lavorare all’estero gioca d’anticipo. Ecco 3 cose da sapere per trasferirsi all’estero: impara l’inglese e la lingua locale, cerca prima lavoro e se studi considera l’opportunità dell’Università Niccolò Cusano, con sede in Italia e a Londra, che rilascia un titolo di laurea riconosciuto sia in Italia sia nel Regno Unito.
C’è un libro, Mi invento un lavoro. Piccola guida per trovare nuove opportunità di Giulia Settimo, edizioni Red (acquistabile su Il Libraccio), che ti consiglio di leggere. Non solo perché offre importanti spunti di riflessione ma anche sulle nuove professioni per lavorare ovunque e in autonomia, e anche digitali. Il mondo è cambiato, da ogni punta di vista. Non serve cambiare Paese se prima non cambi quello che c’è dentro di te. Se non sei tu ad adeguarti a un mondo che cambia. Perché tutto il mondo è in evoluzione non solo l’Italia. Quando decisi di farmi un anno sabbatico, scelsi la Repubblica Dominicana perché volevo vivere in modo un po’ selvaggio e primordiale. Eppure anche lì per vendere il cocco si usa Instagram! E allora capii che dovevo cambiare io. E, come dice lo spot di Poste Italiane in onda in questo periodo, cambiare è il modo migliore per crescere. Ecco alcuni paragrafi interessanti del libro.
Aprirà il 21 dicembre il Viva Wyndham Resort di Samana (solo per adulti) con volo diretto Neos all’aeroporto El Catey dell’omonima penisola. È stato annunciato alla stampa mercoledì 30 settembre, presso la sede di Francorosso di via Sebenico 7/a a Milano, da Neyda Garcia, direttrice dell’Ente del Turismo della Repubblica Dominicana, e dai rappresentanti del tour operator Francorosso – Alpitour World e della compagnia Neos Air. E fino al 15 ottobre puoi partecipare al concorso organizzato dall’Ente del turismo dominicano per vincere due biglietti Neos per Samana in Repubblica Dominicana.
Una due giorni all’insegna della formazione e della premiazione dei consulenti di viaggio del network di cui faccio parte. Si è tenuta a Montegrotto Terme, in provincia di Padova, il 19 il 20 settembre. Una grande occasione per imparare le tecniche più efficaci di vendita, confrontarsi e riflettere. E per comprendere come reinventarsi un lavoro in tempo di crisi. E a sorpresa è arrivata anche la mia candidatura per il miglior uso dei social media. Ma non ho vinto, ma essere stata candidata tra i primi tre è ovviamente per me già un ottimo traguardo! Speriamo nell’anno prossimo!
È tempo di marmellate, passate e sott’oli. Io adoro fare tutti e tre, tant’è che al mio attivo culinario ho diversi corsi di cucina in merito. Quando vivevo in Repubblica Dominicana sono andata a vedere, molto incuriosita, una fabbrica di marmellate distribuite in tutto il Paese nei pressi di Barahona. Una delle poche persone che a Santo Domingo va a vedere una fabbrica di marmellate! E quando mi sono trasferita nell’isola caraibica ho spedito dall’Italia tramite Poste Italiane i miei capolavori, appunto marmellate, passate e sott’oli. Li ho imballati con dovizia e sono arrivati intatti. Ecco allora la ricetta per fare una marmellata di fichi e noci particolare, anzi dominicana: ha l’aggiunta della mamajuana, il tipico liquore dominicano realizzato con rum, radici e miele. Continua a leggere…