regole per portare un gatto in aereo

6 regole per portare un gatto in aereo

Qualcuno sta già pensando alle vacanze, tant’è che in qualità di pet sitter  ho già ricevuto prenotazioni per il mese di agosto. Ma c’è chi invece le vacanze vuole farle a tutti i costi con il proprio peloso e per fortuna il turismo è sempre più pet friendly. Ma non sa come fare. Ecco, in particolare, 6 regole per portare un gatto in aereo. 

6 regole per portare un gatto in aereo

Ogni compagnia aerea ha le proprie regole: per esempio, alcune accettano il gatto in cabina se non pesa più di 10 chili compreso il trasportino e non ci sono più di 3 gatti in totale in cabina; alcune fanno pagare un tot al chilo (io avevo pagato 18 euro a chilo per 10 chili di gatto e trasportino), altre applicano un forfait. Inoltre, alcuni Paesi all’estero adottano le proprie direttive, talvolta vietando invece l’ingresso al peloso. Per evitare spiacevoli sorprese, ecco 6 regole per portare un gatto in aereo (per approfondire Come fare a portare un gatto in aereo).

  1. Verifica le compagnie aeree che accettano gatti, visitando il sito della compagnia o contattandola direttamente;
  2. informati con largo anticipo (almeno 3 mesi prima) su documenti da preparare e trattamenti da fare  presso l’Asl Veterinaria di appartenenza alla tua zona (passaporto, vaccinazioni, microchip, certificato di buona salute…);
  3. contatta la compagnia aerea e chiedi la prassi da seguire per imbarcare il micio e il costo del biglietto, quindi prenota in tempo per evitare che poi non ci sia più posto per il tuo peloso; per evitare equivoci è bene avere una conferma scritta della prenotazione tua e del peloso;
  4. procurati un trasportino omologato Iata, l’Ente internazionale che stabilisce le norme per il trasporto aereo;  in genere deve essere di piccole dimensioni e morbido, ma anche queste indicazioni possono variare a seconda della compagnia aerea. In ogni caso, il trasportino dovrà permettere al micio di stare comodo e consentirgli un’adeguata aerazione. Non dimenticare le ciotole di acqua e cibo e di mettere una traversa sul bordo del trasportino nel caso in cui facesse i bisogni e un’etichetta con i tuoi riferimenti anche sul trasportino;
  5. metti al gatto un collarino con la medaglietta con i tuoi riferimenti; in genere il trasportino per l’aereo è munito di una collare interno da attaccare al collarino del micio in modo che in caso di apertura il gatto non scappa;
  6. chiedi al tuo veterinario di fiducia se è il caso di dare al micio qualche tranquillante (il mio mi aveva consigliato dei granuli omeopatici che però alla fine presi io perché ero più agitata del gatto!). Se ti chiedi se un gatto in aereo soffre… dipende. Fragolino, tutto sommato, tachicardia a parte, ha reagito abbastanza bene e non ha nemmeno miagolato, lui che invece miagolava per nulla.

Attenzione al metal detector dell’aeroporto

L’unico momento spiacevole che dovrai affrontare, o almeno per me lo è stato, è quando passerai sotto il metal detector: il gatto dovrà uscire dal trasportino e, in braccio al proprietario, passare sotto il metal detector, mentre il trasportino verrà scansionato ai raggi X vuoto. Io avevo il terrore che scappasse e di non prenderlo mai più e invece mi si era aggrappato con le zampe anteriori letteralmente al collo, mentre il poliziotto esclamava: “Che bel gattone”. Mi manchi tanto, Fragolino.

Cari petlover mancati, rassegnatevi: i pet nelle famiglie italiane sono sempre più in aumento! E menomale! Non sapete cosa vi perdete a non avere in casa un peloso: amore infinito e incondizionato, serenità, gioia, allegria, divertimento, pace. Antidepressivi naturali. Oramai, oggi, una famiglia italiana su 3 ospita almeno un pet: 60 milioni sono i pet in Italia e ormai il 33% delle famiglie condivide la propria casa con un amico a quattro zampe.
E tu, hai mai viaggiato con il tuo gatto in aereo? Come è stata l’esperienza? Parlamene nei commenti.

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