Tra le nuove professioni in Italia, ci sono quelle legate al mondo pet: pet sitter, addestratore cinofilo, educatore, esperto di pet therapy. Non solo. Ora c’è anche quella dell’Animal Manager. Una figura professionale davvero curiosa, ma che richiede, oltre all’amore per gli animali, una solida preparazione a 360°. Perché con i pelosi (e non solo) non si scherza. Ecco chi è e cosa fa.
Gli animali sono veri e propri figli
Oggi più che mai i pet sono diventati parte integrante della famiglia e spesso umanizzati tanto da essere considerati come veri e propri figli. Secondo le statistiche Euromonitor sono oltre 60 milioni i pet presenti nelle famiglie italiane: i più diffusi sono i pesci (quasi il 50%), seguiti da cani e gatti (circa 24%) e uccellini (21,3%), senza dimenticare gli oltre 1,8 milioni di piccoli mammiferi (conigli, furetti e roditori) e i 1,3 milioni di rettili (tartarughe, serpenti, iguane. …) che iniziano a popolare le case italiane.
Un amore (e un business) in continua crescita
Un amore (e un business) in continua crescita dimostrato anche dalla spesa mensile dei proprietari di animali domestici, da 51 a 100 euro (31,4% rispetto ai 15,4% nel 2017 – dati Eurispes). Allo stesso tempo, si moltiplicano i dubbi di fronte alla scelta dell’animale più giusto da prendere, alla sua gestione quotidiana e al suo benessere. È qui che l’Animal Manager può venire in soccorso e fornire un supporto prezioso.
Nuove professioni in Italia: l’Animal Manager
Infatti anche in Italia, dopo il successo riconosciuto all’estero, ci sono nuove professioni emergenti nel pet come quella dell’Animal Manager, ovvero un perfetto amante degli animali ed esperto conoscitore del loro comportamento e della loro gestione quotidiana, capace di dare un supporto concreto ai genitori umani nella gestione domestica dei loro pelosi.
Nicola Melillo con due fantastici cuccioli
Ha una grande conoscenza del mondo pet
Amare gli animali non è quindi sufficiente per intraprendere la professione di Animal Manager. Bisogna avere una grande conoscenza del mondo pet. Anche io sono una amante patologica dei pelosi, ma non per questo ho fatto la veterinaria, perché in genere svengo di fronte a un taglio… Bisogna avere conoscenza, contatti per poter consigliare in modo specifico e personalizzato, aiutando le persone nella scelta dell’animale domestico più adatto alle proprie situazioni ed aspettative. “L’Animal Manager è il consulente in grado di supportare i proprietari di animali domestici nella loro gestione quotidiana e di rispondere ai dubbi più comuni sul rapporto uomo e pet. Per esempio, se il fedele amico a quattro zampe ha problemi di comportamento, l’Animal Manager deve sapere a chi indirizzarlo. Quindi è una persona dalle solide basi scientifiche in campo animale. A seconda delle specializzazioni l’Animal Manger può anche essere una preziosa guida safari o accompagnatore esperto in viaggi naturalistici, o un consulente in ambito animale nelle produzioni cinematografiche e televisive” precisa Nicola Melillo, Animal Manager ed esperto di zootecnica, e guida Safari ufficiale in Sudafrica, con alle spalle una lunga esperienza con gli animali.
Come diventare esperto di animali
In Italia non esiste ancora un corso di studi qualificante come Animal Manager. Ma è necessaria una formazione che preveda studi inerenti al mondo animale, capaci di trasferire conoscenze e competenze specifiche. “Ci si può rivolgere, quindi, a indirizzi universitari come medicina veterinaria, scienze naturali, scienze biologiche, zootecnia ecc. – specifica Melillo -. Questa formazione di base è poi rinforzata da specializzazioni post-laurea ed esperienze lavorative sul campo, capaci di definire un profilo completo dell’Animal Manager per avere una conoscenza sempre più profonda di tutto il mondo animale e non solo dei pet più comuni come cani e gatti. Ha poi ottime capacità di tipo manageriale: è in grado quindi di crearsi un network di contatti e di collaboratori di fiducia che possano soddisfare pienamente le richieste che riceve rispondendo così ai dubbi più comuni sul rapporto uomo e pet”.
Tra le professioni del futuro in Italia, quella dell’Animal Manager può essere utile per:
i genitori umani del proprio peloso che hanno bisogno di consigli, per esempio su quale corso di addestramento sia più indicato per educare il proprio cane, come valutare un pet sitter, come gestire un acquario casalingo, quali sono le norme vigenti per tenere in casa animali esotici…;
strutture specializzate e aziende di settore quali parchi faunistici e centri di recupero, per fornire consulenze in ambito di miglioramento di qualità della vita degli animali non convenzionali.
Miao, bau & co.: una scelta importante
Gli animali non sono peluche, sono esseri viventi. E come tali richiedono impegno e responsabilità. Io li amo tutti, ma sono molto gattara perché il gatto è come me: indipendente e dormiglione (sì, anche io lo sono!). Molte persone purtroppo però prendono un pet senza sapere bene a cosa vanno incontro: solo a cose belle, ma anche a un cambio di vita. “La scelta del pet non è da sottovalutare. È una decisione prima di tutto di responsabilità perché gli animali, di qualsiasi genere, specie e dimensione, non sono peluche o passatempi da usare quando e quanto vogliamo – conclude Melillo -. Ogni animale, dal pesce rosso al serpente, richiede cure specifiche, una certa spesa economica, attenzioni e tempo dedicati. Il benessere di un animale domestico non può prescindere da 5 libertà che identificano a pieno i principali ambiti di bisogno dei pet: alimentazione, spazio e ricovero, comportamento e movimento, salute fisica e benessere psicologico. Per questo, nel momento della scelta di quale animale far entrare in casa nostra, fondamentali sono conoscenza, consapevolezza e rinuncia ad ogni forma di egoistico desiderio”.
A breve partirà invece il mio corso Professione Digital Pet Sitter: per informazioni iscriviti alla newsletter (no spam, senza impegno): bit.ly/3g2QA7y
Intanto, se hai bisogno di una pet sitter nella zona di Milano, contattami compilando il modulo qui sotto, ti rispondo entro 24 ore!
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Nuove professioni in Italia: l’Animal Manager
Daniela LariveiGli animali sono veri e propri figli
Oggi più che mai i pet sono diventati parte integrante della famiglia e spesso umanizzati tanto da essere considerati come veri e propri figli. Secondo le statistiche Euromonitor sono oltre 60 milioni i pet presenti nelle famiglie italiane: i più diffusi sono i pesci (quasi il 50%), seguiti da cani e gatti (circa 24%) e uccellini (21,3%), senza dimenticare gli oltre 1,8 milioni di piccoli mammiferi (conigli, furetti e roditori) e i 1,3 milioni di rettili (tartarughe, serpenti, iguane. …) che iniziano a popolare le case italiane.
Un amore (e un business) in continua crescita
Un amore (e un business) in continua crescita dimostrato anche dalla spesa mensile dei proprietari di animali domestici, da 51 a 100 euro (31,4% rispetto ai 15,4% nel 2017 – dati Eurispes). Allo stesso tempo, si moltiplicano i dubbi di fronte alla scelta dell’animale più giusto da prendere, alla sua gestione quotidiana e al suo benessere. È qui che l’Animal Manager può venire in soccorso e fornire un supporto prezioso.
Nuove professioni in Italia: l’Animal Manager
Nicola Melillo con due fantastici cuccioli
Ha una grande conoscenza del mondo pet
Come diventare esperto di animali
In Italia non esiste ancora un corso di studi qualificante come Animal Manager. Ma è necessaria una formazione che preveda studi inerenti al mondo animale, capaci di trasferire conoscenze e competenze specifiche. “Ci si può rivolgere, quindi, a indirizzi universitari come medicina veterinaria, scienze naturali, scienze biologiche, zootecnia ecc. – specifica Melillo -. Questa formazione di base è poi rinforzata da specializzazioni post-laurea ed esperienze lavorative sul campo, capaci di definire un profilo completo dell’Animal Manager per avere una conoscenza sempre più profonda di tutto il mondo animale e non solo dei pet più comuni come cani e gatti. Ha poi ottime capacità di tipo manageriale: è in grado quindi di crearsi un network di contatti e di collaboratori di fiducia che possano soddisfare pienamente le richieste che riceve rispondendo così ai dubbi più comuni sul rapporto uomo e pet”.
Leggi anche Come diventare una pet sitter di successo
A chi offrire i propri servizi
Tra le professioni del futuro in Italia, quella dell’Animal Manager può essere utile per:
Miao, bau & co.: una scelta importante
Gli animali non sono peluche, sono esseri viventi. E come tali richiedono impegno e responsabilità. Io li amo tutti, ma sono molto gattara perché il gatto è come me: indipendente e dormiglione (sì, anche io lo sono!). Molte persone purtroppo però prendono un pet senza sapere bene a cosa vanno incontro: solo a cose belle, ma anche a un cambio di vita. “La scelta del pet non è da sottovalutare. È una decisione prima di tutto di responsabilità perché gli animali, di qualsiasi genere, specie e dimensione, non sono peluche o passatempi da usare quando e quanto vogliamo – conclude Melillo -. Ogni animale, dal pesce rosso al serpente, richiede cure specifiche, una certa spesa economica, attenzioni e tempo dedicati. Il benessere di un animale domestico non può prescindere da 5 libertà che identificano a pieno i principali ambiti di bisogno dei pet: alimentazione, spazio e ricovero, comportamento e movimento, salute fisica e benessere psicologico. Per questo, nel momento della scelta di quale animale far entrare in casa nostra, fondamentali sono conoscenza, consapevolezza e rinuncia ad ogni forma di egoistico desiderio”.
A breve partirà invece il mio corso Professione Digital Pet Sitter: per informazioni iscriviti alla newsletter (no spam, senza impegno): bit.ly/3g2QA7y
Intanto, se hai bisogno di una pet sitter nella zona di Milano, contattami compilando il modulo qui sotto, ti rispondo entro 24 ore!
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