A fine luglio, Santo Domingo, capitale della Repubblica Dominicana, ospita da decenni il festival del merengue, la kermesse della più popolare danza caraibica. Quale migliore occasione per scoprire un altro lato della Repubblica Dominicana, più vero e sorprendente di quello proposto dai resort turistici sparsi tra la Romana, il sudest dell’isola e la penisola di Samana? Quindi, se sei in vacanza in Repubblica Dominicana a fine luglio, oltre ad assistere al festival del merengue, immergiti nella cultura locale. Ecco 4 cose da vedere nella capitale Santo Domingo.
4 cose da vedere nella capitale Santo Domingo: il festival del merengue
Il festival del merengue, colonna sonora della Repubblica Dominicana, si svolgerà a fine luglio nella capitale dominicana, Santo Domingo. È una manifestazione che invade il lungomare della città con musica, spettacoli, costumi, artigianato e cibo. Un concentrato della cultura e del folclore dell’isola caraibica.
Per il festival del merengue, il Malecon di Santo Domingo si trasforma in una unica e infinita pista da ballo a cielo aperto.
Il lungo mare della capitale è animato fino a tarda notte da musiche e travolgenti danze accompagnate da defilè in costume, competizioni tra barman, mercatini di artigianato ed eventi gastronomici.
É una immersione totale tra ritmi, colori e sapori dei Caraibi. Sull’asfalto del lungomare, chiuso al traffico per l’occasione, mulatte con il corpo fasciato da miniabiti rosa si avvitano sui fianchi, tra passi brevi e chiusi, in frenetici due quarti con muscolosi uomini a torso nudo. Il suo ballo nazionale somma pregi e difetti dei dominicani, è sensuale e indolente, semplice e rumoroso, spontaneo e sopra le righe.
Tra ali di folla si esibiscono le stelle della musica caraibica, seguiti dalle coreografie dei giovani artisti emergenti. Poi è l’intera città, turisti compresi, a farsi coinvolgere nella festa, improvvisando passi di merengue e di bachata, l’altra danza dominicana. È una occasione da non perdere per gli appassionati di musica latina.
Il merengue, un ballo rurale africano, fu importato a metà Ottocento dai contadini neri che dalla vicina Haiti migravano a Santo Domingo per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero. La danza si diffuse in contemporanea anche a Portorico, mescolando le sue origini con la leggenda. Un’altra versione vuole che il merengue derivi dall’upa habanera, un ballo giunto a Portorico probabilmente dall’Africa nel 1838 e da qui esportato nell’isola di Hispaniola.
Certo è che nella Repubblica Dominicana il merengue soppiantò la tumba, il ballo più in voga dell’epoca. E che nel Novecento il suo ritmo semplice fu arricchito da nuovi strumenti musicali e contaminato da jazz latino, calipso di Trinidad e cumbia colombiana.
4 cose da vedere nella capitale Santo Domingo: la statua di Colombo
Santo Domingo è la monumentale capitale dove visse e (forse) morì Cristoforo Colombo. Dopo averla raggiunta, il navigatore genovese battezzò Hispaniola l’isola divisa oggi tra Repubblica Dominicana e Haiti. Santo Domingo fu il primo nucleo europeo nelle Americhe, un luogo storico con molte tracce del navigatore genovese e della prima conquista. La base dalla quale partì l’impresa di colonizzazione delle Americhe che nei decenni e secoli successivi portò i conquistadores spagnoli a sottomettere, tra massacri, epidemie e inganni, gran parte del continente, dalla Terra del Fuoco fino alla parte meridionale degli attuali Stati Uniti.
La visita della Santo Domingo coloniale inizia di fronte alla sua statua dedicata a Cristoforo Colombo nel Parque Central, a lato della Cattedrale di Santa Maria La Menor, la prima chiesa costruita nel Nuovo Mondo.
Cristoforo Colombo raggiunse l’isola il 2 gennaio 1494 durante il suo secondo viaggio di scoperta, la reclamò per il Regno di Castiglia e vi fondò la prima colonia europea nelle Americhe, che battezzò La Isabela in onore della regina che aveva sponsorizzato la sua spedizione navale. Vi si trasferirono oltre mille uomini, che costruirono case, edifici pubblici e nel 1524 la chiesa che oggi ospita la Cattedrale. Il navigatore genovese morì nel 1506 e qui la storia si ingarbuglia, si mescola con il mito e non dà certezze. La storiografia vuole sia morto nella città spagnola di Vallodolid. Ma lo troviamo sepolto a Santo Domingo nella Cattedrale di Santa Maria La Menor, dove riposò fino al 1992, quando le sue spoglie furono trasferite nell’avveniristica struttura del Faro di Colombo. Improbabile che la sua salma avesse attraversato l’oceano Atlantico: credete quel che volete.
4 cose da vedere nella capitale Santo Domingo: l’Alcazar de Colon
La visita a Santo Domingo prosegue tra strade antiche e case coloniali che portano alla fortificazione spagnola del 1502: dalla sua torre si domina il centro storico e il traffico di navi sul Rio Ozama. Da qui si raggiunge l’Alcazar de Colon, lo splendido edificio colonnato, costruito a inizio Cinquecento in stile gotico con alcuni elementi rinascimentali, nel quale visse Don Diego Colombo, Vice Re di Spagna e figlio primogenito di Cristoforo. Dichiarato patrimonio dell’Unesco nel 1990, l’Alcazar de Colon è oggi adibito a museo.
4 cose da vedere nella capitale Santo Domingo: il Mercado Modelo
La città di Santo Domingo ruota attorno a calle El Conde, la via pedonale dello shopping con decine di boutique di abbigliamento. Da qui in pochi minuti si raggiunge il Mercado Modelo con centinaia di banchi che vendono frutta, spezie, rhum, tele naif, paglie, sigari e l’intera gamma dell’artigianato dominicano. I prezzi sono più convenienti rispetto a negozi e bancarelle delle località balneari. Puoi prenotare un tour per vedere non solo il Mercado Modelo ma anche il museo dell’ambra e la fabbrica di tabacco.
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I souvenir tipici di Santo Domingo
Bambola senza viso tipica della Repubblica Dominicana
la bandera: riso con fagioli neri o rossi e carne stufata o fritta spadellati nello stesso piatto;
il sancocho: una zuppa di carne comune a tutti i Caraibi.
i tostones: fette di banana verde (platano) fritta;
il mofongo: un pastone di platano mescolato a ciccioli di maiale.
Se vuoi mangiare dominicano e assaggiare e assaporare la cucina dominicana, ti consiglio di andare nei ristoranti tipici dominicani.
Se invece preferisci ristoranti raffinati, ci sono il Maraca, che propone piatti caraibici rivisitati verso un gusto internazionale, e La Cassina, con cucina italiana e mediterranea.
Ma che gusto c’è, vivere l’isola e poi andare a mangiare in ristoranti internazionali?
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4 cose da vedere a Santo Domingo Capitale
Daniela LariveiA fine luglio, Santo Domingo, capitale della Repubblica Dominicana, ospita da decenni il festival del merengue, la kermesse della più popolare danza caraibica. Quale migliore occasione per scoprire un altro lato della Repubblica Dominicana, più vero e sorprendente di quello proposto dai resort turistici sparsi tra la Romana, il sudest dell’isola e la penisola di Samana? Quindi, se sei in vacanza in Repubblica Dominicana a fine luglio, oltre ad assistere al festival del merengue, immergiti nella cultura locale. Ecco 4 cose da vedere nella capitale Santo Domingo.
4 cose da vedere nella capitale Santo Domingo: il festival del merengue
Il festival del merengue, colonna sonora della Repubblica Dominicana, si svolgerà a fine luglio nella capitale dominicana, Santo Domingo. È una manifestazione che invade il lungomare della città con musica, spettacoli, costumi, artigianato e cibo. Un concentrato della cultura e del folclore dell’isola caraibica.
Per il festival del merengue, il Malecon di Santo Domingo si trasforma in una unica e infinita pista da ballo a cielo aperto.
Il lungo mare della capitale è animato fino a tarda notte da musiche e travolgenti danze accompagnate da defilè in costume, competizioni tra barman, mercatini di artigianato ed eventi gastronomici.
É una immersione totale tra ritmi, colori e sapori dei Caraibi. Sull’asfalto del lungomare, chiuso al traffico per l’occasione, mulatte con il corpo fasciato da miniabiti rosa si avvitano sui fianchi, tra passi brevi e chiusi, in frenetici due quarti con muscolosi uomini a torso nudo. Il suo ballo nazionale somma pregi e difetti dei dominicani, è sensuale e indolente, semplice e rumoroso, spontaneo e sopra le righe.
Tra ali di folla si esibiscono le stelle della musica caraibica, seguiti dalle coreografie dei giovani artisti emergenti. Poi è l’intera città, turisti compresi, a farsi coinvolgere nella festa, improvvisando passi di merengue e di bachata, l’altra danza dominicana. È una occasione da non perdere per gli appassionati di musica latina.
Il merengue, un ballo rurale africano, fu importato a metà Ottocento dai contadini neri che dalla vicina Haiti migravano a Santo Domingo per lavorare nelle piantagioni di canna da zucchero. La danza si diffuse in contemporanea anche a Portorico, mescolando le sue origini con la leggenda. Un’altra versione vuole che il merengue derivi dall’upa habanera, un ballo giunto a Portorico probabilmente dall’Africa nel 1838 e da qui esportato nell’isola di Hispaniola.
Certo è che nella Repubblica Dominicana il merengue soppiantò la tumba, il ballo più in voga dell’epoca. E che nel Novecento il suo ritmo semplice fu arricchito da nuovi strumenti musicali e contaminato da jazz latino, calipso di Trinidad e cumbia colombiana.
4 cose da vedere nella capitale Santo Domingo: la statua di Colombo
Santo Domingo è la monumentale capitale dove visse e (forse) morì Cristoforo Colombo. Dopo averla raggiunta, il navigatore genovese battezzò Hispaniola l’isola divisa oggi tra Repubblica Dominicana e Haiti. Santo Domingo fu il primo nucleo europeo nelle Americhe, un luogo storico con molte tracce del navigatore genovese e della prima conquista. La base dalla quale partì l’impresa di colonizzazione delle Americhe che nei decenni e secoli successivi portò i conquistadores spagnoli a sottomettere, tra massacri, epidemie e inganni, gran parte del continente, dalla Terra del Fuoco fino alla parte meridionale degli attuali Stati Uniti.
La visita della Santo Domingo coloniale inizia di fronte alla sua statua dedicata a Cristoforo Colombo nel Parque Central, a lato della Cattedrale di Santa Maria La Menor, la prima chiesa costruita nel Nuovo Mondo.
Cristoforo Colombo raggiunse l’isola il 2 gennaio 1494 durante il suo secondo viaggio di scoperta, la reclamò per il Regno di Castiglia e vi fondò la prima colonia europea nelle Americhe, che battezzò La Isabela in onore della regina che aveva sponsorizzato la sua spedizione navale. Vi si trasferirono oltre mille uomini, che costruirono case, edifici pubblici e nel 1524 la chiesa che oggi ospita la Cattedrale. Il navigatore genovese morì nel 1506 e qui la storia si ingarbuglia, si mescola con il mito e non dà certezze. La storiografia vuole sia morto nella città spagnola di Vallodolid. Ma lo troviamo sepolto a Santo Domingo nella Cattedrale di Santa Maria La Menor, dove riposò fino al 1992, quando le sue spoglie furono trasferite nell’avveniristica struttura del Faro di Colombo. Improbabile che la sua salma avesse attraversato l’oceano Atlantico: credete quel che volete.
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I musei da vedere nella città Santo Domingo
4 cose da vedere nella capitale Santo Domingo: l’Alcazar de Colon
La visita a Santo Domingo prosegue tra strade antiche e case coloniali che portano alla fortificazione spagnola del 1502: dalla sua torre si domina il centro storico e il traffico di navi sul Rio Ozama. Da qui si raggiunge l’Alcazar de Colon, lo splendido edificio colonnato, costruito a inizio Cinquecento in stile gotico con alcuni elementi rinascimentali, nel quale visse Don Diego Colombo, Vice Re di Spagna e figlio primogenito di Cristoforo. Dichiarato patrimonio dell’Unesco nel 1990, l’Alcazar de Colon è oggi adibito a museo.
4 cose da vedere nella capitale Santo Domingo: il Mercado Modelo
La città di Santo Domingo ruota attorno a calle El Conde, la via pedonale dello shopping con decine di boutique di abbigliamento. Da qui in pochi minuti si raggiunge il Mercado Modelo con centinaia di banchi che vendono frutta, spezie, rhum, tele naif, paglie, sigari e l’intera gamma dell’artigianato dominicano. I prezzi sono più convenienti rispetto a negozi e bancarelle delle località balneari. Puoi prenotare un tour per vedere non solo il Mercado Modelo ma anche il museo dell’ambra e la fabbrica di tabacco.
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I souvenir tipici di Santo Domingo
Bambola senza viso tipica della Repubblica Dominicana
Dove cenare a Santo Domingo
I piatti tipici della cucina dominicana sono diversi:
Se vuoi mangiare dominicano e assaggiare e assaporare la cucina dominicana, ti consiglio di andare nei ristoranti tipici dominicani.
Se invece preferisci ristoranti raffinati, ci sono il Maraca, che propone piatti caraibici rivisitati verso un gusto internazionale, e La Cassina, con cucina italiana e mediterranea.
Ma che gusto c’è, vivere l’isola e poi andare a mangiare in ristoranti internazionali?
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