Se vuoi addentrarti in una natura selvaggia degna da film Paradise del 1982, e vedere una terra rossissima e la sabbia borotalco, allora devi andare verso Pedernales, in Repubblica Dominicana, ai confini di Haiti. Ma chi organizza l’escursione a baia Las Aguilas? Al momento, non è una zona turistica e gettonata, e per questo rimane ancora una zona incontaminata, pura, anche se le richieste per vedere questi incantevoli luoghi stanno aumentando. Ma alcune agenzie che vedono lungo, si stanno già attrezzando per organizzare al meglio tour in questa parte dell’isola. Ci vorrà ancora tanto tempo affinché la zona di Pedernales diventi turistica, ma è bene approfittarne prima che sia troppo tardi!
Il Governo dominicano investe nella zona di Pedernales
Il Governo dominicano ha deciso di investire in termini turistici, e senza intaccare le numerose aree protette e nel rispetto assoluto dell’ambiente, nella zona sud ovest dell’isola, ovvero nella provincia di Pedernales, che vanta una costa di circa 14 chilometri. L’obiettivo è quello di creare un’offerta completa per attrarre più visitatori nella zona ancora poco nota per la mancanza di infrastrutture e servizi, nonostante le sue bellezze naturalistiche uniche al mondo.
Si tratterà infatti di un modello turistico a basso impatto ambientale ma con un livello di qualità elevato. La zona di Pedernales è infatti incontaminata e selvaggia con spiagge deserte, baie nascoste (come Las Aguilas) e bellissime lagune, come la Laguna de Oviedo, e specie animali uniche al mondo, e offre insieme alle vicine Barahona e Bahoruco il maggior grado di biodiversità del Paese.
Il piano, che parte da Cabo Rojo, che si chiama così per il colore rosso della terra, prevede la realizzazione di 4.000 camere, un campo da golf, boutique, piccole strutture sulla spiaggia, aree residenziali e spa, la ristrutturazione di porto e aeroporto e una passeggiata sul litorale che sarà il punto principale per i turisti e la comunità locale. Non mancheranno le attrazioni per il divertimento, aree adibite al campeggio e alle attività sportive e acquatiche.
Capisci ora perché è importante che ti sbrighi a vedere questa zona selvaggia e incontaminata dell’isola?
Come arrivare a Pedernales e Las Aguilas
Chi organizza l’escursione a baia Las Aguilas? Puoi raggiungere questa zona incontaminata e lontana dal turismo di massa in due modi: in modo autonomo (come ho fatto io) oppure appoggiandoti a una agenzia.
Vediamo come si raggiunge la zona di Pedernales in modo autonomo. Da Santo Domingo, vai in direzione di Azua e Bani, quindi percorri da Barahona la statale 44, costeggiata da alberi di mango e attraversata da alcuni veri tunnel di vegetazione.
Pedernales pueblo non mi è piaciuto. Nessuna attrazione particolare. Strade desolate dove si assapora già l’odore della povertà di Haiti. Il centro turistico è la spiaggia, bella, con i suoi pescatori e il suo pescado. Per fortuna c’era un chiosco dove abbiamo potuto prendere una Presidente muy fria, la birra, per me, più buona del mondo.
Noterai che le strade sono aride, deserte, non asfaltate, concentrati di sassi e buche, e separano abitazioni con il tetto di paglia. E devi fare attenzione a non perderti. Io e Simona, mia compagna di viaggio, ci siamo perse tante volte. E, nel nostro smarrimento, ci siamo imbattute per puro caso nel parco nazionale sierra de Bahoruco.
Comunque, questa zona è per me l’unica al momento che dà filo da torcere a Saona, la perla dei Caraibi. La sabbia sembra borotalco e tanto è bianca fa male agli occhi: non si può stare senza occhiali. L’acqua è cristallina, trasparente, quasi verde, da cartolina. Un paradiso acquatico di immenso valore. Nonostante la zona fosse isolata, io e Simona, mia compagna di viaggio, non abbiamo corso nessun pericolo, nemmeno quando all’improvviso mentre facevamo il bagno mezze nude e con le borse abbandonate sulla spiaggia borotalco sono passati alcuni dominicani in macchina: se avessero voluto potevano farci del male. E invece si respirava un’atmosfera molto tranquilla e cordiale.
Da Pedernales, bisogna raggiungere cabo Rojo e seguire le indicazioni per Las Aguilas. Purtroppo, non essendo una zona turistica, non è così facile raggiungere la baia in modo autonomo.
Ma ora vediamo invece chi organizza l’escursione a baia Las Aguilas.
Ma se invece vuoi optare per un tour organizzato e ti stai chiedendo chi organizza l’escursione a baia Las Aguillas, invece, allora devi sapere che questa agenzia la organizza!
La partenza è prevista da Santo Domingo capitale e sono previste 6 tappe:
Playa San Rafael: la prima tappa sarà in questa bellissima spiaggia con un fiume vicino, una delle esperienze più elettrizzanti che vivrai.
Playa De Los Patos: durante questa sosta si avranno due esperienze in una, ovvero acqua fresca cristallina del fiume più corto della Regione e acqua calda salata della meravigliosa e bellissima spiaggia di Los Patos.
Arroyo Salado: una bella piscina naturale con acqua limpida nascosta nelle mangrovie.
Parque Eolico Los Cocos: preziosi mulini a vento per energia sostenibile.
Laguna de Oviedo: una ricca laguna di acqua salata ambientale con tutti i tipi di uccelli come i fenicotteri; si farà un giro in barca.
Cabo Rojo, dove si incontrano specie vegetali come mango, uva di spiaggia, palme e molti uccelli e rettili da proteggere. Playa Cabo Rojo si chiama così per il colore rosso della terra. Qui si trascorrerà la notte, precisamente nel Rancho Cuevas de Las Aguilas glamping con letti confortevoli, bagni privati e docce, di fronte al Mar dei Caraibi.
Il secondo giorno sarà dedicato a baia Las Aguilas, una delle spiagge più belle di tutto il mondo: sabbia bianca, calma, acqua cristallina, dove l’azzurro del cielo si fonde in lontananza con lo stesso azzurro del mare. Uno spettacolo della natura.
Il tour dura 2 giorni e prevede trasporto privato con aria condizionata, colazioni, pranzi e cene, ingressi e tasse.
Chi organizza l’escursione a baia Las Aguilas
Daniela LariveiIl Governo dominicano investe nella zona di Pedernales
Il Governo dominicano ha deciso di investire in termini turistici, e senza intaccare le numerose aree protette e nel rispetto assoluto dell’ambiente, nella zona sud ovest dell’isola, ovvero nella provincia di Pedernales, che vanta una costa di circa 14 chilometri. L’obiettivo è quello di creare un’offerta completa per attrarre più visitatori nella zona ancora poco nota per la mancanza di infrastrutture e servizi, nonostante le sue bellezze naturalistiche uniche al mondo.
Si tratterà infatti di un modello turistico a basso impatto ambientale ma con un livello di qualità elevato. La zona di Pedernales è infatti incontaminata e selvaggia con spiagge deserte, baie nascoste (come Las Aguilas) e bellissime lagune, come la Laguna de Oviedo, e specie animali uniche al mondo, e offre insieme alle vicine Barahona e Bahoruco il maggior grado di biodiversità del Paese.
Il piano, che parte da Cabo Rojo, che si chiama così per il colore rosso della terra, prevede la realizzazione di 4.000 camere, un campo da golf, boutique, piccole strutture sulla spiaggia, aree residenziali e spa, la ristrutturazione di porto e aeroporto e una passeggiata sul litorale che sarà il punto principale per i turisti e la comunità locale. Non mancheranno le attrazioni per il divertimento, aree adibite al campeggio e alle attività sportive e acquatiche.
Capisci ora perché è importante che ti sbrighi a vedere questa zona selvaggia e incontaminata dell’isola?
Come arrivare a Pedernales e Las Aguilas
Chi organizza l’escursione a baia Las Aguilas? Puoi raggiungere questa zona incontaminata e lontana dal turismo di massa in due modi: in modo autonomo (come ho fatto io) oppure appoggiandoti a una agenzia.
Vediamo come si raggiunge la zona di Pedernales in modo autonomo. Da Santo Domingo, vai in direzione di Azua e Bani, quindi percorri da Barahona la statale 44, costeggiata da alberi di mango e attraversata da alcuni veri tunnel di vegetazione.
Pedernales pueblo non mi è piaciuto. Nessuna attrazione particolare. Strade desolate dove si assapora già l’odore della povertà di Haiti. Il centro turistico è la spiaggia, bella, con i suoi pescatori e il suo pescado. Per fortuna c’era un chiosco dove abbiamo potuto prendere una Presidente muy fria, la birra, per me, più buona del mondo.
Noterai che le strade sono aride, deserte, non asfaltate, concentrati di sassi e buche, e separano abitazioni con il tetto di paglia. E devi fare attenzione a non perderti. Io e Simona, mia compagna di viaggio, ci siamo perse tante volte. E, nel nostro smarrimento, ci siamo imbattute per puro caso nel parco nazionale sierra de Bahoruco.
Comunque, questa zona è per me l’unica al momento che dà filo da torcere a Saona, la perla dei Caraibi. La sabbia sembra borotalco e tanto è bianca fa male agli occhi: non si può stare senza occhiali. L’acqua è cristallina, trasparente, quasi verde, da cartolina. Un paradiso acquatico di immenso valore. Nonostante la zona fosse isolata, io e Simona, mia compagna di viaggio, non abbiamo corso nessun pericolo, nemmeno quando all’improvviso mentre facevamo il bagno mezze nude e con le borse abbandonate sulla spiaggia borotalco sono passati alcuni dominicani in macchina: se avessero voluto potevano farci del male. E invece si respirava un’atmosfera molto tranquilla e cordiale.
Da Pedernales, bisogna raggiungere cabo Rojo e seguire le indicazioni per Las Aguilas. Purtroppo, non essendo una zona turistica, non è così facile raggiungere la baia in modo autonomo.
Ma ora vediamo invece chi organizza l’escursione a baia Las Aguilas.
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Chi organizza l’escursione a baia Las Aguillas
Ma se invece vuoi optare per un tour organizzato e ti stai chiedendo chi organizza l’escursione a baia Las Aguillas, invece, allora devi sapere che questa agenzia la organizza!
La partenza è prevista da Santo Domingo capitale e sono previste 6 tappe:
Il secondo giorno sarà dedicato a baia Las Aguilas, una delle spiagge più belle di tutto il mondo: sabbia bianca, calma, acqua cristallina, dove l’azzurro del cielo si fonde in lontananza con lo stesso azzurro del mare. Uno spettacolo della natura.
Il tour dura 2 giorni e prevede trasporto privato con aria condizionata, colazioni, pranzi e cene, ingressi e tasse.
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(Foto by Daniela Larivei)
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