Soffro gravemente di idrofobia, ovvero ho una immensa, patologica paura dell’acqua. Me l’hanno trasmessa i miei genitori. Si chiama coazione a ripetere. Infatti ne soffrivano anche loro e ne soffrono anche mio fratello e mia sorella, sebbene in misura minore. Io sono la più grave. Per me paura dell’acqua è anche paura di lavarsi. Solo verso i trent’anni ho iniziato a farmi scorrere un po’ d’acqua sul viso in doccia, perché non avevo alternative (sono passata dalla vasca da bagno alla doccia). Ma continuo a non sopportare l’acqua che fuoriesce dal trapano del dentista: mi sento soffocare.
Perché ho paura dell’acqua
Sono idrofobica perché i miei genitori mi hanno trasmesso il messaggio che l’acqua è morte.
Da due anni ho iniziato un percorso con un istruttore privato e una psicoterapeuta per capire invece che l’acqua è vita e che la paura dell’acqua ha un significato psicologico: è paura della vita. E si riflette sul carattere: assenza di sicurezza, paure, tensioni, non padronanza del proprio corpo. Il contatto con l’acqua mi ha permesso di cancellare alcune paure,e di scoprire leggerezza e il rilassamento più naturale che possa esistere.
Non è mai troppo tardi
Ma non è mai troppo tardi, nemmeno per superare la paura dell’acqua: si può recuperare il rapporto con l’acqua a qualsiasi età e in qualsiasi condizione. Non dovevo e non avevo bisogno di imparare a nuotare, ma di prendere confidenza con l’acqua, con la quale appunto non avevo un rapporto naturale. Quando un bambino nasce ha il cosiddetto diving reflex, o riflesso di immersione, che scompare presto per poi essere di nuovo acquisito con l’apprendimento. Io non l’ho più acquisito. I corsi di acquaticità alla fine servono a questo: a non perdere il naturale rapporto con l’acqua e a rinforzare quello con mamma e papà. I miei genitori non mi hanno mai portato a un corso di acquaticità e forse quarant’anni fa non esistevano nemmeno, e infatti la mancanza di rapporto con l’acqua si è trasformato in fobia.
Una strategia personale
Per vincere la paura dell’acqua ho messo in atto, casualmente, una mia strategia (se vuoi sapere quale mandami una email!). Non l’ho sconfitta del tutto, ma ho fatto enormi progressi. Perché le grandi sfide della vita sono con noi stessi. Sono entrata nell’acqua per la prima volta a 39 anni, prima in piscina e poi nell’acqua di Santo Domingo. Chi non avrebbe il coraggio di entrare nelle acque caraibiche? Io. Almeno fino all’anno scorso.
Lo sport fa bene a fisico e mente
Lo sport fisico è importante, fa bene. Lo si legge ovunque, lo dicono tutti, persone autorevoli e gente comune. E sono convinta che ognuno di noi sia davvero consapevole dei benefici che una regolare attività fisica è in grado di apportare a fisico ma anche mente. Io, dopo un’impegnativa lezione di nuoto, vuoi perché magari ho superato dei limiti, vuoi perché ho l’adrenalina in corso, sono carica di energia e ottimismo!
Nuotare ai Caraibi è meraviglioso
Nuotare poi nelle acque caraibiche di Santo Domingo è meraviglioso: l’acqua calda e calma ti culla e ti rilassa, migliora la ritenzione idrica e allieva dolori, tensioni e stress! All’inizio nuotavo con il cosiddetto salame, ora senza: una progresso che ho raggiunto con un anno e mezzo di lezioni private di nuoto e un supporto psicologico, e piano piano con il tempo. E l’anno sabbatico mi è servito anche a questo, a superare la mia tremenda paura dell’acqua. I dominicani mi prendono in giro per come faccio il cagnolino, ma chissenefrega!
Paura dell’acqua: a Santo Domingo l’ho superata!
Daniela LariveiSoffro gravemente di idrofobia, ovvero ho una immensa, patologica paura dell’acqua. Me l’hanno trasmessa i miei genitori. Si chiama coazione a ripetere. Infatti ne soffrivano anche loro e ne soffrono anche mio fratello e mia sorella, sebbene in misura minore. Io sono la più grave. Per me paura dell’acqua è anche paura di lavarsi. Solo verso i trent’anni ho iniziato a farmi scorrere un po’ d’acqua sul viso in doccia, perché non avevo alternative (sono passata dalla vasca da bagno alla doccia). Ma continuo a non sopportare l’acqua che fuoriesce dal trapano del dentista: mi sento soffocare.
Perché ho paura dell’acqua
Sono idrofobica perché i miei genitori mi hanno trasmesso il messaggio che l’acqua è morte.
Da due anni ho iniziato un percorso con un istruttore privato e una psicoterapeuta per capire invece che l’acqua è vita e che la paura dell’acqua ha un significato psicologico: è paura della vita. E si riflette sul carattere: assenza di sicurezza, paure, tensioni, non padronanza del proprio corpo. Il contatto con l’acqua mi ha permesso di cancellare alcune paure,e di scoprire leggerezza e il rilassamento più naturale che possa esistere.
Non è mai troppo tardi
Ma non è mai troppo tardi, nemmeno per superare la paura dell’acqua: si può recuperare il rapporto con l’acqua a qualsiasi età e in qualsiasi condizione. Non dovevo e non avevo bisogno di imparare a nuotare, ma di prendere confidenza con l’acqua, con la quale appunto non avevo un rapporto naturale. Quando un bambino nasce ha il cosiddetto diving reflex, o riflesso di immersione, che scompare presto per poi essere di nuovo acquisito con l’apprendimento. Io non l’ho più acquisito. I corsi di acquaticità alla fine servono a questo: a non perdere il naturale rapporto con l’acqua e a rinforzare quello con mamma e papà. I miei genitori non mi hanno mai portato a un corso di acquaticità e forse quarant’anni fa non esistevano nemmeno, e infatti la mancanza di rapporto con l’acqua si è trasformato in fobia.
Una strategia personale
Per vincere la paura dell’acqua ho messo in atto, casualmente, una mia strategia (se vuoi sapere quale mandami una email!). Non l’ho sconfitta del tutto, ma ho fatto enormi progressi. Perché le grandi sfide della vita sono con noi stessi. Sono entrata nell’acqua per la prima volta a 39 anni, prima in piscina e poi nell’acqua di Santo Domingo. Chi non avrebbe il coraggio di entrare nelle acque caraibiche? Io. Almeno fino all’anno scorso.
Lo sport fa bene a fisico e mente
Lo sport fisico è importante, fa bene. Lo si legge ovunque, lo dicono tutti, persone autorevoli e gente comune. E sono convinta che ognuno di noi sia davvero consapevole dei benefici che una regolare attività fisica è in grado di apportare a fisico ma anche mente. Io, dopo un’impegnativa lezione di nuoto, vuoi perché magari ho superato dei limiti, vuoi perché ho l’adrenalina in corso, sono carica di energia e ottimismo!
Nuotare ai Caraibi è meraviglioso
Nuotare poi nelle acque caraibiche di Santo Domingo è meraviglioso: l’acqua calda e calma ti culla e ti rilassa, migliora la ritenzione idrica e allieva dolori, tensioni e stress! All’inizio nuotavo con il cosiddetto salame, ora senza: una progresso che ho raggiunto con un anno e mezzo di lezioni private di nuoto e un supporto psicologico, e piano piano con il tempo. E l’anno sabbatico mi è servito anche a questo, a superare la mia tremenda paura dell’acqua. I dominicani mi prendono in giro per come faccio il cagnolino, ma chissenefrega!
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(Foto by Daniela Larivei)
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