Il Governo dominicano ha deciso di investire in termini turistici, e senza intaccare le numerose aree protette e nel rispetto assoluto dell’ambiente, nella zona sud ovest dell’isola, ovvero nella provincia di Pedernales, che vanta una costa di circa 14 chilometri. L’obiettivo è quello di creare un’offerta completa per attrarre più visitatori nella zona ancora poco nota per la mancanza di infrastrutture e servizi, nonostante le sue bellezze naturalistiche uniche al mondo.
La Repubblica Dominicana, secondo i dati emersi durante la Bit, Borsa internazionale del turismo, che si è tenuta a Rho Fiera Milano dall’11 al 13 febbraio, è tra le destinazioni più richieste dai viaggiatori e anche per i viaggi di nozze. Ma che in Repubblica Dominicana si vada solo per il mare, le spiagge, il sole, le palme, il divertimento non è vero. Per esempio, si va anche per l’ecoturismo nella provincia di Barahona, la parte sud occidentale della Repubblica Dominicana che ha aperto ai visitatori nuovi percorsi naturalistici. Un turismo non di massa che piano piano inizia a essere richiesto da viaggiatori di nicchia che desiderano andare alla scoperta del variegato patrimonio naturalistico dell’isola del sorriso.
Te lo posso dire? Sono felicissima! Per l’evento fuori Expo sulla Repubblica Dominicana e il suo grande successo, che si è tenuto ieri sera a Milano al Touring Club Italiano di corso Italia 10. L’evento è stato organizzato dall’Ente del turismo della Repubblica Dominicana al Touring Club Italiano per parlare di ecoturismo e produzioni biologiche dell’isola caraibica e di una novità su Samana che però non è ancora stata svelata. All’evento hanno partecipato Franco Iseppi, presidente Touring Club Italiano, Neyda Garcia, direttrice dell’Ente della Repubblica Dominicana in Italia, Mario Arvelo, commissario generale della Repubblica Dominicana per Expo Milano 2015. Continua a leggere…
Ho scritto più volte nei miei blog che in Repubblica Dominicana ci sono tante bellezze non valorizzate o comunque non promosse dai tour operator, che spingono invece zone turistiche oramai note e super battute, come Bayahibe, Bavaro, Boca Chica, dove a farla da padrone sono il mare caraibico, che è certamente uno splendore, e la movida dominicana notturna (anche diurna!). Basta invece esplorare l’isola per rendersi conto che offre tanto, tanto di più, come il turismo sportivo e l’ecoturismo. Che si possono praticare in due zone importanti: Jarabacoa, nell’entroterra, e, ora, Barahona, nella parte sud occidentale del paese.
Se vuoi addentrarti in una natura selvaggia degna da film Paradise del 1982, e vedere una terra rossissima e la sabbia borotalco, allora devi andare verso Pedernales, in Repubblica Dominicana, ai confini di Haiti. Io organizzo il tour Viaggio alla scoperta del sud dominicano: vieni anche tu!
Nel 2014, l’Italia si è aggiudicata il quinto posto (è preceduta da Belgio, Spagna, Inghilterra e Germania, che è al primo posto) tra i mercati europei che soddisfano turismo verso i Caraibi. E secondo le cifre della Banca Centrale gli arrivi via aerea in Repubblica Dominicana sono stati il 2,4 per cento (circa 82mila) in più rispetto allo scorso anno. La Romana-Bayahibe ha registrato il 54,1% di turisti provenienti dall’Italia, mentre il 37 per cento è arrivato all’aeroporto di Santo Domingo. Ma ora, secondo la Bit, Borsa internazionale del turismo, 2015, si aggiunge anche l’ecoturismo a Santo Domingo (leggi anche il post Repubblica Dominicana alternativa: ranchos e lodges).