Come trasferirsi all'estero da soli

Come trasferirsi all’estero da soli

Molti mi scrivono che vogliono cambiare vita ed espatriare, per esempio a Santo Domingo, e mi chiedono consigli su come trasferirsi all’estero da soli. Come ho già scritto diverse volte, posso solo trasmettere la mia esperienza. Non ho la ricetta per nessuno. Ognuno di noi è diverso. E per questo che ho intervistato uno specialista che può dare consigli su come cambiare vita in generale.

Per espatriare può essere d’aiuto uno specialista

Anche io, prima di partire, chiesi aiuto alla mia psicoterapeuta alla quale mi ero già rivolta per affrontare situazioni difficili che avevo sul posto di lavoro. È interessante quello che piano piano nelle sedute psicologiche scaturisce, all’inizio solo ombre poi piano piano si palesano le chiarezze.

Non solo capii che amavo ancora la mia professione, e che quindi il problema era l’ambiente di lavoro che mi aveva oramai ridotto all’esaurimento per tanti motivi, ma che era arrivata l’ora di mollare tutto, espatriare, cambiare vita, provare altro, altrove. Ma soprattutto tentare di riprendermi in mano le redini della mia vita e della mia professione ed è a lei che chiesi molti consigli. Poi all’improvviso (ma nulla succede per caso), il fattaccio, cioè il licenziamento, e io ero la persona più felice del mondo. Ma a quel punto non potevo più giocare. Mi sono fatta seguire dalla psicoterapeuta fino alla partenza e ancora un paio di volte dopo, via email, per chiedere supporto e consigli.

Il mio non è stato un colpo di testa, ma una scelta maturata da tempo. Perché mollare tutto non è mai una scelta improvvisa perché dentro di sé l’idea germinava finché un evento non ha fatto capire che è il momento di partire e andare via.

Come trasferirsi all’estero da soli: 10 consigli

Quindi a chi mi chiede consigli, posso solo raccontare la mia esperienza e invitarlo, se se ne ha il bisogno, a consultare uno specialista per esporre dubbi, paure, preoccupazioni. Chiedi aiuto come ho fatto io e non ti vergognare, per fortuna c’è qualcuno che ha voglia di ascoltarti in modo incondizionato. Io l’ho fatto ancora una volta, intervistando Alessandro Meluzzi, noto psichiatra, psicologo e psicoterapeuta. Condivido con te i suoi consigli.

Segui queste 10 semplici mosse per espatriare

  1. Prima di partire, chiudi le situazioni rimaste aperte per non portartele dietro.
  2. Non fuggire da qualcosa o qualcuno perché tanto prima o poi dovrai farci i conti, anche se a decine di migliaia di chilometri di distanza.
  3. Affronta quel qualcuno o quel qualcosa e se non sei in grado di farlo da solo, allora chiedi aiuto: chiedere aiuto è il primo passo per lasciarsi alle spalle una situazione dolorosa.
  4. È  meglio se organizzi o pianifichi il progetto di andare via ma, a volte, una decisione presa d’impeto ti può aiutare a compiere un gesto che altrimenti non avresti mai il coraggio di fare.
  5. Per scegliere la meta, segui il tuo istinto e le tue competenze innanzitutto linguistiche. Dove è facile trasferirsi all’estero? Se hai paura di rimanere senza soldi ti consiglio l’Australia dove non si può entrare senza un capitale iniziale, pari al prezzo del biglietto del ritorno. New York e Londra sono ottime mete se conosci l’inglese e hai abilità nel campo della ristorazione.
  6. Attenzione al capitale che avrai con te perché quando ci si trasferisce ci si dà una seconda possibilità e la si vuole vivere al massimo delle nostre possibilità, ma spesso viviamo al di sopra di esse.
  7. Una volta espatriato, non isolarti, perché altrimenti finirai per vedere il passato come una situazione edenica, quando in realtà non lo era se hai deciso di partire. Quindi chiedi aiuto se ti trovi in difficoltà: non fare l’orgoglioso!
  8. Ricordati che a volte si pensa di poter vivere meglio in un’altra Nazione, ma poi si scopre il marcio ovunque. In particolare, la condizione dei giovani italiani all’estero non è migliore che nel nostro Paese, anche se qui in Italia i ragazzi devono vivere con uno stipendio che ruota intorno agli 800 euro.
  9. Abbi tanta voglia di lavorare, perché è l’unico requisito davvero indispensabile per trovare fortuna altrove.
  10. Se resti, se parti, se ritorni non sarai mai un fallito. Fallito è colui che si arrende, non colui che tenta e fallisce. Conta se si lotta per la propria vita, il proprio futuro e i propri sogni. È fallito colui che rinuncia a vivere il proprio sogno, ovunque si trovi. Se uno ci prova e non riesce, non può dirsi fallito.

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(Foto by Pixabay)